Argimusco 2020-07-31T09:34:12+00:00

Nel 2014 nel saggio Argimusco Decoded di Paul Devins e Alessandro Musco viene formulata la teoria dello Specchio delle Stelle: Argimusco è “un sito di enormi statue di pietra che, unico caso al mondo, riproduce specularmente dieci costellazioni presenti sull’orizzonte al tramonto estivo. Tutto questo per le cure mediche e la salute di una famiglia reale del 1300, quella degli Aragona di Sicilia”[5]. Oltre alle pietre/statue in stile sabeo, che rappresenterebbero le costellazioni della Vergine, dell’Aquila, del Serpente, di Ofiuco, del Cratere, del Cigno, dell’Idra, del Corvo, del Saggittario (Dardo) e del Leone, Paul Devins e il Professore di Storia Medievale Sandro Musco individueranno anche alcune pietre riproducenti simboli alchemici e templari: ll Pellicano, la Civetta, l’Alambicco, il Salnitro e il Tetragramma. Ad avallare l’ipotesi degli studiosi che il luogo fosse stato utilizzato da Arnaldo da Villanova come sanatorio all’aperto al fine di curare la gotta a Federico III Re di Sicilia vi è la presenza di una Vasca scavata nella roccia, usata per allevare le sanguisughe e un Sestante di pietra, infatti entrambe queste rocce si trovano vicino ad un piano inclinato indispensabile alla pratica del salasso.[6] A marzo del 2020 grazie alla pubblicazione postuma di alcuni scritti di Paul Devins, è stata individuata su Argimusco la presenza di un Orologio di Pietra e ben altre dieci immagini litiche ( Corona Boreale, Chioma di Benerice, Bootes, Orsa Maggiore, Scudo, Lira, Centauro, Lupo, Scorpione, Sextans e Bilancia) che rappresentano le costellazioni presenti in cielo ad una data ben precisa: il 28 Giugno 1311.
Statue Litiche e Teoria sullo Specchio delle Stelle
Nomi

Costellazioni
Immagini: corrispondenza tra Costellazioni e Pietre Descrizione tratta da Argimusco Decoded, 2014

Vergine

Costellazione (Igino – De Astronomia) – statua megalitica in stile sabeo della Vergine per le applicazioni di medicina astrale praticate da Arnau de Vilanova. Citato il sigillo della Vergine nel testo di Arnau De Sigillis. Probabilmente trattasi di un enorme ritratto della Regina Eleonora d’Angiò ritratta secondo le prescrizioni date da Arnau nell’Informacio modificando sostanzialmente l’iconografia araba con probabilità tratta dal Liber locis stellarum fixarum di Al Sufi del 964.

L’uso delle dita intrecciate in preghiera, come rappresentato sull’Orante/Vergine, è certamente non precristiano. Intrecciare le dita era anzi considerato fonte di malaugurio nella civiltà greco-romana. L’usanza delle dita intrecciate e delle mani giunte giunse in occidente solo con il Cristianesimo.

Aquila al tramonto

Costellazione (leggenda di Cesare Germanico) – statua megalitica in stile sabeo dell’Aquila per le applicazioni di medicina astrale praticate da Arnau de Vilanova. L’immagine modello è stata con probabilità tratta dal Liber locis stellarum fixarum XV Forschung Bibliothek Pergamenthandschrift M II 141, una delle numerose edizioni che Al Sufi scrisse nel 964 per tradurre dal greco l’Almagesto di Tolomeo
Giove nell’ala dell’Aquila

Il volto Giove sull’ala dell’Aquila

Giove che si trasforma nell’aquila per andare da Ganimede (leggenda di Cesare Germanico)

 

Pietra del Leone

Arnoldus Saxo, nel XIII, parla delle virtù del sigillo raffigurante la costellazione del Leone. E’ noto che lo stesso Arnaldo da Villanova curò il rene di Bonifacio VIII con un sigillo del Leone.

Serpente

Costellazione (Igino – De Astronomia)– statua megalitica in stile sabeo del Serpente per le applicazioni di medicina astrale praticate da Arnau de Vilanova. L’immagine modello è stata con probabilità tratta dal Liber locis stellarum fixarum di Al Sufi del 964 (manoscritto del quindicesimo secolo in deposito presso la ForschungBibliothek di Gotha in Germania Pergamenthandschrift M II 141, una delle numerose edizioni fixarum che Al Sufi scrisse nel 964 per tradurre dal grecol’Almagesto di Tolomeo)

Pietra del Cigno

Costellazione (Igino – De Astronomia)– statua megalitica del Cigno in stile sabeo per le applicazioni di medicina astrale praticate da Arnau de Vilanova. L’immagine modello è stata con probabilità tratta dal Liber locis stellarum fixarum di Al Sufi del 964, modificando la figura ivi rappresentata con le ali aperte, per ovvi motivi statici della statua.

Cratere in Argimusco

Costellazione (Igino – De Astronomia) – statua megalitica in stile sabeo del Cratere o Coppa per le applicazioni di medicina astrale praticate da Arnau de Vilanova. Sulla roccia è poggiata una pietra più piccola che sembra proprio avere la forma di un mestolo, che serviva per mescolare acqua e vino all’inteno del Cratere.

Rocce dell’Hydra

Costellazione (Igino – De Astronomia) – statua megalitica in stile sabeo dell’Hydra per le applicazioni di medicina astrale praticate da Arnau de Vilanova. L’immagine modello è stata con probabilità tratta dal Liber locis stellarum fixarum di Al Sufi del 964 (manoscritto del quindicesimo secolo in deposito presso la ForschungBibliothek di Gotha in Germania Pergamenthandschrift M II 141, una delle numerose edizioni del fixarum che Al Sufi scrisse nel 964 per tradurre dal greco l’Almagesto di Tolomeo)

Corvo


Costellazione (Igino – De Astronomia) – statua megalitica in stile sabeo del Corvo per le applicazioni di medicina astrale praticate da Arnau de Vilanova. L’immagine modello è stata con probabilità tratta dal Liber locis stellarum fixarum di Al Sufi del 964 (manoscritto del quindicesimo secolo in deposito presso la Forschung Bibliothek di Gotha in Germania Pergamenthandschrift M II 141, una delle numerose edizioni del fixarum che Al Sufi scrisse nel 964 per tradurre dal greco l’Almagesto di Tolomeo)

Ofiuco/Serpentario(per i Greci Asclepio)


Costellazione (Igino – De Astronomia) – statua megalitica in stile sabeo di Ofiuco per le applicazioni di medicina astrale praticate da Arnau de Vilanova – Il Serpentario veniva indicato per la in Antidotarium modello è stata con probabilità tratta dal Liber locis stellarum fixarum di quindicesimo Forschung Bibliothek Pergamenthandschrift M II 141, una delle numerose edizioni del Liber locis stellarum fixarum che Al Sufi scrisse nel 964 per tradurre dal greco l’Almagesto di Tolomeo

Dardo/Sagitta

Costellazione (leggenda di Cesare Germanico)– statua megalitica in stile sabeo del Dardo per le applicazioni di medicina astrale praticate da Arnau de Vilanova. L’immagine modello è stata con probabilità tratta dal Liber locis stellarum fixarum di Al Sufi del 964 (manoscritto del quindicesimo secolo in deposito presso la ForschungBibliothek di Gotha in Germania Pergamenthandschrift M II 141, una delle numerose edizioni fixarum che Al Sufi scrisse nel 964 per tradurre dal greco l’Almagesto di Tolomeo)

Costellazioni e orologio di Pietra Statue Litiche scoperte nel 2020 Descrizione tratta da Argimusco Decoded

IL Salnitro/ Corona Boreale

Il megalite che assomiglia al simbolo alchemico del salnitro, è un masso rialzato dalla forma quasi circolare. Per necessità statiche la roccia ha una base quasi piatta sulla destra.

In cielo come su Argimusco, nella stessa posizione accanto alla statua litica Bootes, si trova la Costellazione/Statua della Corona Boreale.
Orsa maggiore

Se osserviamo la forma della figura accanto, non solo riscontriamo la somiglianza con la forma trapezoidale della Testa dell’Orsa, ma notiamo che su Argimusco questa roccia si trova,esattamente dietro le spalle della statua litica di Bootes. Tutto ciò è esattamente speculare al cielo estivo dal medioevo a oggi.

Chioma di Berenice

Su Argimusco è stata raffigurata una chioma vista dall’alto con la treccia messa al centro, quasi fosse un grande naso, così come nell’iconografia di Uranographia di Johann Bode.

Bootes: un orologio di Pietra

Su Argimusco la Costellazione di Bootes passava dallo ZENIT celeste alle19.30 del 28 GIUGNO 1311. L’AXIS MUNDI / ZENIT è rappresentato nella statua litica di Bootes attraverso un foro al centro di essa.

Centauro

Nella parete rivolta ad ovest si nota una roccia che rappresenta il profilo sprezzante di un giovane che guarda, con fronte rivolta verso l’alto, il sole del tramonto. In un primo momento Devins aveva pensato doppia raffigurazione di Ofiuco ( che fa pensare alla divinità ctonia del Giano bifronte Italico). In realtà trattasi del Centauro Chirone precettore proprio di Ofiuco/Asclepio, infatti in cielo accanto ad Ofiuco si trova la Costellazione del Centauro.

Il Lupo

La costellazione del Lupo è visibile nel cielo serale specialmente nei mesi compresi fra marzo e luglio. In cielo, nel quadrante sud verso l’orizzonte, stanno il Centauro Chirone e il Lupo da lui ucciso.

Lo Scorpione

Dietro la statua litica della Vergine, in direzione est troviamo una riproduzione litica di una gigantesca chela, che rappresenta lo Scorpione.

Cigno , Lira, Scudo

Accanto alla statua del Cigno, come in cielo, troviamo una roccia con forma di un’arpa e un’altra roccia circolare che ricorda esattamente la costellazione dello Scudo (un vero mistero dato che lo Scudo è una costellazione moderna, è possibile che qualcuno sia intervenuto sul sito in un periodo molto successivo al Medioevo?)

La Bilancia

Statua di pietra collocata nella vallata, una sorta di scatola a forma di cuneo. Lungo il lato obliquo del cuneo vi sono due grandi coppe litiche, queste sono disallineate ovvero una è più in alto ed una più in basso, normalmente sono piene di acqua piovana.

Per motivi di stabilità, non sono stati rappresentati né i bracci né la leva della bilancia, ma solo le coppe scavate dentro il cuneo.

la Costellazione del Sextans

Accanto alla statua del Cratere con il mestolo, notiamo un grande masso squadrato obliquo appoggiato su altre pietre. Sopra di esso una cuspide. Questi rappresenta la costellazione del Sestante.

I lati che danno a nord e sud sono stati tagliati appositamente e con precisione. Al centro notiamo inoltre un meridiano che taglia verticalmente il masso. La base è a forma d’arco. Anche questa statua (come Lo Scudo) fa pensare ad un intervento sul luogo postumo.

La Luna


Come nella mappa celeste ricavata dallo stellarium, con data 28 Giugno 1311, la Luna è presente su Argimusco accanto ad Ofiuco, rappresentata da una roccia in cui è visibilmente scavata una sorta di porta/casa lunare. Il foro nella roccia di Bootes insieme alla Luna in Ofiuco sono come le lancette dell’orologio stellare di pietra che indica in modo preciso il giorno, il mese e l’anno del coincidente Specchio Stellare.

Orologio di Pietra

Secondo Paul Devins il foro scavato nella statua che rappresenta la costellazione di Bootes corrisponderebbe allo zenit (Axis Mundi) che si trova a giugno in cielo proprio dietro la costellazione di Bootes.

Inoltre lo studioso ipotizza che la Luna sia stata raffigurata giusto sotto la statua megalitica di Ofiuco, come un megalite tondo e che è ivi visibile un incavo come a rappresentare un ingresso, qiondi una casa lunare.

Questo megalite rappresenterebbe la posizione della Luna in Ofiuco, precisamente nella XIX casa lunare chiamata dello “Scorpione” (causa la nota mancata designazione di Ofiuco a costellazione zodiacale).

Per tal motivo Devins ipotizza che su Argimusco si sia rappresentato anche un enorme orologio stellare di pietra che indicherebbe il momento esatto in cui fu concepito lo Specchio delle Stelle; e che il simbolo dell’axis mundi fosse una lancetta di tale orologio, insieme ad un’altra lancetta, ovvero la Luna in Ofiuco.

Per provare la presenza dell’orologio di Pietra all’interno dello Specchio delle Stelle basta constatare su mappa stellare l’esatta concomitanza di tre diverse circostanze: 1. lo zenit che si trova dietro Bootes; 2. la luna in Ofiuco; 3. ed infine lo specchio di 21 costellazioni in cielo su 21 statue litiche.

La perfetta concomitanza delle tre circostanze sopra enunciate ricorre solo il 28 giugno 1311 alle ore 19.30.

 

Simboli Alchemici su Argimusco

Pellicano e Civetta Pellicano e Civetta.jpg Il pellicano compare tra altri simboli nella sintesi dell’Opera illustrata dalla f . 92 del Rosarium philosophorum di Arnau de Vilanova Civetta alchemica (Emblemata 1531) già simbolo della dea Minerva in precedenti testi alchemici.

Delta o Tetragramma Templare con 9 gradini

Tetragramma con 9 scalini.jpg Simbolo del Tetragrammaton di cui Arnau tratta diffusamente nel libro “Allocutio super significatione nominis Thetragrammaton

Vasca per le Sanguisughe Vasca per le sanquisughe.jpg Vasca d’immersione per le cure post salassi o, più, probabilmente, vasca di allevamento delle sanguisughe

Alambicco Pietra dell’Alambicco

Vaso alchemico (Alambicco) detto Pellicano indica anche il matraccio (o alambicco) nella tradizione alchemica.

Sestante di Pietra Sestante di Pietra.jpg Costellazione (catalogata da Hevelius nel 1675) in Devins “La Scoperta dell’Argimusco”, classifica il sestante come osservatorio Lunare per le cure mediche della melotesia e, particolarmente, per I salassi e le altre terapie mediche in connessione con l’utilizzo della sfera di Pitagora. Il sestante è coerente alle conoscenze degli astronomi arabi e dotato delle stesse caratteristiche tecniche (era di allineato sul meridiano nord-sud) per l’utilizzo nelsolstizio d’estate.

Vasca pentagonale, poco distante dall’Aquila.

Miniatura dal Ms. M.BR 52. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale.jpg Un simbolo alchemico? Questa vasca pentagonale, rinvenuta dagli abitanti del luogo, secondo recenti studi potrebbe essere un ulteriore simbolo alchemico, oltre a quelli identificati in Argimusco Decoded.

Nel Liber de vinis è un libro di Arnaldo Da Villanova e nel Liber de secretis naturae viene illustrata la distillazione della quinta essenza (aqua vitae). Paracelso nel suo Paragranum si sofferma sulla nozione di quinta essenza. tramite cui parte dell’energia -dice Paracelso – celeste poteva venir inclusa nelle cose terrestri”. Per Aristotele la quinta essenza, corrispondeva all’etere o al ‘quinto’ elemento, da qui deriva l’immagine della stella a cinque punte e del pentagramma (inteso come sintesi di tutti gli elementi).

Vedi anche Medicina e astrologia. Aspetti della medicina astrale platonica, in Il linguaggio dei cieli. Astri e simboli nel Rinascimento, a cura di G. Ernst, G. Giglioni, Roma, Carocci, 2012, pp. 203-219, p. 216.[7]

Salnitro


Nella prima edizione di Argimusco decoded la roccia circolare con il taglio verticale al centro rappresenterebbe l’elemento alchemico del Salnitro, solo recentemente la roccia è stata identificata anche col simbolo della costellazione della Corona Boreale.

Palle di Pietra

“L’Argimusco è pieno di uova di pietra che nascono per uno strano fenomeno geologico da altre pietre. Il fenomeno è presente anche nei templi megalitici di Tarxien e Dingli a Malta, tra i siti sacri tolmeici in Costarica e sotto le piramidi di Visoko, in Bosnia. Il fenomeno non è stato ancora spiegato.

Nel saggio “La scoperta dell’Argimusco” fu ipotizzato che la palla presente su Argimusco avrebbe potuto richiamare alla mente (ma solo a livello simbolico) quello che nell’iconografia alchemica era “l’uovo filosofale”, che successivamente si trasformava in pietra filosofale, ovvero nell’elemento necessario alla produzione dell’oro.

Essa rappresentava la materia primordiale che in germe portava in sé ogni attitudine alla maturazione: il tuorlo simboleggiava la speranza dell’oro.” Argimusco Decoded pag. 200